Cineforum allo S.p.a.: “Quando sei nato non puoi più nasconderti”

Un altro giovedì di cineforum allo S.p.a. [Spazio popolare autogestito]. In mezzo alla noia e all’apatia dell’autunno termolese….. allo S.p.a. [Spazio popolare autogestito] i giovedì sera riprendono vita!!

Il piacere di guardare un film e discuterne in compagnia fuori dalle logiche commerciali significa riappropriarsi della cultura e del tempo!

Con “Quando sei nato non puoi più nasconderti” (di Marco Tullio Giordana, 2005) cominciamo ad affrontare il tema delle migrazioni, attraverso una storia che ribalta il punto di vista a cui ci abituano i tg, e ci racconta degli sbarchi (e di tutto quello che succede dopo) con gli occhi di chi arriva in una nuova terra, con tanto dolore alle spalle ma anche tanta speranza di poter vivere una vita di dignità.

Questa settimana si parla della condizione dei migranti, in particolare di coloro che sbarcano sulle nostre coste in fuga da guerre e persecuzioni, tema che riprenderemo anche la settimana prossima con il documentario “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre, Riccardo Biadene e Dagmawi Yimer dalle 20:00 #Cena sociale#

#inizio film# ore 21:00 (quasi) tassativo

Come al solito, allo S.p.a. [Spazio popolare autogestito] in via XXIV maggio 51, Termoli

 

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l film è stato presentato in concorso al 58º Festival di Cannes.

Una famiglia bresciana benestante, non particolarmente chiusa alla realtà dei migranti (il padre del protagonista infatti è il proprietario di una fabbrica dove lavorano extracomunitari con i quali ha un rapporto amichevole) ma in realtà lontana dai problemi sociali dell’emigrazione, viene sconvolta da quello che succede al figlio dodicenne Sandro: durante una crociera in barca con il padre, Sandro cade in mare e viene raccolto da un barcone di immigrati clandestini. Corre il rischio di essere identificato dagli scafisti come un ricco italiano e quindi di essere sequestrato per un riscatto. Sarà il clandestino rumeno Radu a salvarlo facendolo passare per un orfano kurdo. Sandro deve cavarsela con le sue forze in una realtà a lui sconosciuta, in una situazione molto diversa da quella in cui abitualmente vive.

A proposito di questa opera, il regista Marco Tullio Giordana ha dichiarato: «Volevo raccontare con gli occhi ancora innocenti e perfino riconoscenti di un bambino che è stato salvato da loro chi sono questi migranti. Sandro scopre che sono molto simili a lui, che sono governati dagli stessi sentimenti, che può nascere l’amicizia, l’amore, il bisogno l’uno dell’altro, in modo assolutamente sincero».