Una campagna nazionale, costruita e coordinata orizzontalmente con la partecipazione dei comitati, delle associazione e dai movimenti è necessaria per promuovere l’opposizione alle politiche del Governo Renzi che determinano, la precarizzazione ambientale e la depredazione finale dei territori e delle comunità.
Il Decreto Sblocca Italia/Sporca Italia, ora legge 164/2014, contiene tutti gli elementi della strategia delle lobby finanziarie e delle grandi imprese finalizzata al saccheggio di ciò che rimane del Belpaese ed all’annullamento delle grandi potenzialità dei cittadini di creare dal basso nuove economie produttive innovative, veramente sostenibili ed in linea con gli obiettivi di creare una nuova visione di sviluppo economico legato alla prospettiva di un benessere diffuso e non al facile guadagno di pochi.
E’ in atto un salto di qualità nell’attacco ai beni comuni attraverso forme di imposizione di scelte che prevedono anche una diffusa militarizzazione del territorio connessa alla realizzazione di opere inutili e/o devastanti ma considerate “strategiche” al solo fine di garantire il profitto.
A San Giovanni Teatino (CH) domenica 14 dicembre si sono incontrate 60 persone di diverse realtà dell’Abruzzo, delle Marche e del Molise che si battono contro la devastazione del territorio.
Si tratta del secondo incontro macro-regionale dopo quello avvenuto a Napoli lo scorso 7 dicembre.
I partecipanti hanno condiviso la necessità di continuare in un percorso volto alla costruzione di una campagna nazionale che ponga la difesa dei territori al centro dell’agenda politica.
Si è condiviso la necessità di:
–partecipare all’organizzazione di un’assemblea nazionale da svolgersi all’inizio del 2015 in cui decidere una campagna nazionale;
–continuare a condividere le mobilitazioni e gli incontri già programmati a livello territoriale. Tra queste nelle prossime settimane segnaliamo:
-18,19 dicembre, iniziative di lotta in Basilicata;
19 dicembre: manifestazione a Taranto e conclusione del processo sul Disastro ambientale di Bussi;
20 dicembre: incontro a Teramo;
11 gennaio: manifestazione a S. Benedetto del Tronto;
18 gennaio: terzo incontro macroregionale Sud alla certosa La Padula.
E’ auspicabile, altresì, l’organizzazione di un altro incontro nelle Marche prima dell’assemblea nazionale.
–chiedere l’impugnativa non solo dell’art.38 ma di tutto il provvedimento, considerando la gravità anche degli altri Artt. del decreto come il 33 (pianificazione aree urbane e commissariamenti), il 35 (piano degli inceneritori) e il 37 (gasdotti, stoccaggi e reti energetiche).
I movimenti, le associazioni e le reti presenti daranno il proprio contribuito per sostenere queste iniziative e, se possibile, parteciparvi per continuare lo scambio di esperienze e le forme di solidarietà e, soprattutto, conoscersi. Lo stesso vale per le lotte in corso in nord Italia, per le quali si prenderanno contatti per realizzare altre assemblee macroregionali prima di quella nazionale.
In vista della discussione per la campagna unitaria durante la discussione sono state avanzate molte proposte:
-seminari di auto-formazione, da attivarsi anche subito a scala locale;
-raccolta di firme, con firme digitali e/o finalizzate anche al contatto diretto “porta a porta” per la diffusione dell’informazione e per la sensibilizzazione dei cittadini;
-proporre un “pacchetto referendario” su più quesiti come rifiuti, idrocarburi ecc.; sul punto sono stati sollevati alcuni dubbi rispetto alla possibilità immediata di attivare una fase referendaria anche se, nel medio periodo, questa possibilità non va esclusa;
-produzione di materiale informativo (opuscolo; video ecc.) per l’informazione dei cittadini;
-un percorso di un anno con tappe intermedie per arrivare ad una grande iniziativa popolare e diffusa per l’8 dicembre 2015, data della manifestazione del Movimento No-Tav che riprese Venaus;
-una manifestazione nazionale unitaria per la primavera, preceduta da iniziative territoriali sul modello della campagna stop biocidio in Campania;
-iniziative comuni sulla Cassa depositi e prestiti che spesso viene usata per supportare le politiche contenute nello Sblocca Italia e contro il TTIP (trattato di libero commercio tra USA e UE).
Dal punto di vista organizzativo in generale molti partecipanti hanno sollecitato:
-di iniziare a lavorare per gruppi di lavoro anche a scala sovra-regionale;
-di organizzare incontri sovra-regionali in maniera periodica;
-di tenere conto delle altre campagne in atto sulle riforme renziane: il Jobs Act e la “Buona scuola”;
-di rafforzare e migliorare il confronto con le realtà produttive, precariato con i lavoratori (di fabbrica,artigiani; agricoltori ecc.) che possono condividere le lotte.
-di spingere ad una maggiore mobilitazione ed integrazione organizzativa e non solo di opinione le organizzazioni sociali presenti sul territorio che già hanno preso posizione contro lo Sblocca Italia ( come per esempio da noi in Abruzzo il mondo cattolico – vedi documento CEAM-Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana della Chiesa Cattolica )
-ampliare il nostro raggio di azione intercettando le tante ricchezze sociali collettive o individuali con le quali non si sono costruiti ancora i nessi ed i collegamenti necessari. Abbiamo bisogno di costruire un blocco sociale più amplio e determinato.
Dal punto di vista dei contenuti:
-di porre al centro l’impatto economico/finanziario delle scelte governative non limitandosi alle questioni della salute e dell’ambiente;
-di tendere alla costruzione di un blocco sociale
-di avere una visione globale e dare una dimensione transnazionale alla nostra lotta sopratutto guardando ad Est (ex Jugoslavia, Albania, Croazia, Grecia, Cipro, ecc). ed al Mediterraneo.
-di legare la lotta contro lo Sblocca Italia a quelle, come la Rete per la Costituzione, sulla riforma del Titolo V della Costituzione per evitare che regioni ed enti locali siano espropriati di qualsiasi ruolo sulla gestione del territorio.
In diversi interventi è stata sollevata la problematica della scarsa incisività ed a volte del carattere controproducente dei tentativi dei movimenti di attardarsi al solo “rincorrere” i singoli provvedimenti dal punto di vista di osservazioni, richieste di cambiamento, perché paradossalmente si raggiunge l’effetto opposto andando a migliorare norme e progetti dal punto di vista tecnico e giuridico che permette così di imporli più facilmente e senza vizi costituzionali o normativi.
Infine è stato discusso l’ulteriore emendamento alla legge di Stabilità da parte del Governo volto a peggiorare ulteriormente il Decreto Sblocca Italia, iniziativa che certifica la totale refrattarietà dell’attuale esecutivo alle istanze provenienti dai territori, anche quando sostenuti da enti ed istituzioni.
Sono intervenuti rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Rap Molise, Abruzzo Social Forum; Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua; PRC, Acqua Bene Comune Termoli; Arci Abruzzo, Comitato Abruzzese dei Beni Comuni; Comitato No alla Centrale Termoelettrica a Biomasse di Picciano; Ass. Bed and Breakfast “Parco Majella e costa dei Trabocchi”; M5S; CittadinanzAttiva Abruzzo; Comitati cittadini per l’Ambiente di Sulmona; Giovani Comunisti AQ; Coordinamento Nazionale NO Triv; Associazione LEM Italia; Associazione Ambiente e salute nel Piceno; Cobas; Zona 22; PeaceLink; Associazione Antimafie Rita Atria; Sinistra Anticapitalista; Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus; Ass. Culturale Peppino Impastato; Pax Christi; Associazione Nuovo Senso Civico.
Si sottolinea che diverse altre realtà hanno aderito all’iniziativa ma non hanno potuto partecipare fisicamente; pertanto potranno dare il loro contributo nel percorso verso l’assemblea nazionale.
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