CENA DI AUTOFINANZIAMENTO PER LA SOPRAVVIVENZA DI UNO SPAZIO SOCIALE (che ormai è anche un po’ casa nostra…)

In questi mesi le attività dei mazzemarille sono state possibili in gran parte grazie all’esistenza di uno spazio, fisico oltre che umano, che non fosse solo un luogo da usare e consumare, come molti dei luoghi della nostra città, ma uno spazio da abitare, da intessere di relazioni. Un luogo che ci ha permesso, nel nostro piccolo e con tanti limiti, di fare un’iniziativa anticrisi com’è il mercatino dei libri scolastici usati, momenti di cultura e autoformazione come gli incontri e le proiezioni, ma anche di aggregazione e divertimento. Per alcuni di noi negli ultimi mesi è diventato quasi una seconda casa, il che nel bene e nel male ha significato anche conoscere il vicinato e le dinamiche del quartiere.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla disponibilità all’incontro di chi quello spazio lo ha aperto e messo a disposizione, senza chiederci se avevamo una tessera in tasca o per chi votiamo, e cioè i militanti di Rifondazione Comunista di Termoli. I quali lo hanno visto anche un po’ cambiare di fisionomia, e anzi ci hanno accompagnato nel farlo, fino al punto di dire che quello spazio ormai non è più (soltanto) la sede di un partito, ma una casa aperta, a esperienze e soggetti diversi, tutti nel solco di una risposta alla crisi dal basso, e della creazione di un’alternativa attraverso pratiche sociali che vivono di relazioni, di solidarietà, di scambio, di lotta.
A chi per questa condivisione ci ha dato dei “comunistelli” (come se poi si tratti di un insulto) ci sentiamo di rispondere che un incontro umano e politico è sempre qualcosa di valore, in cui si impara, si dà e si riceve; e anche noi nonostante tante differenze (perché ce ne sono) abbiamo cercato di preoccuparci più della strada da fare insieme che di quella che ognuno aveva alle proprie spalle.

Ma ogni spazio sociale richiede energie, anche economiche, per essere mantenuto e continuare ad essere un bene comune, a partire da cose banalissime ma fondamentali come affitto e bollette.
Ed è perciò che SABATO 7 settembre alle ORE 20:00 ci sarà una cena sociale di autofinanziamento, a base di piatti genuini e casearecci, per permettere a questo spazio di continuare ad essere quello che è stato finora, e andare avanti.

Per chi fosse interessato, alle 18:00 ci sarà un’ASSEMBLEA aperta, per cominciare a progettare concretamente le prossime attività con chi ne volesse far parte.

L’appuntamento è Sabato 7 settembre, in via XXIV Maggio 51, a Termoli.

 

A seguire l’appello dei militanti di Rifondazione, che hanno lanciato la cena sociale a sostegno dello spazio:

APPELLO

In una democrazia compiuta il principio cardine è quello della pluralità delle voci. Pluralità che si deve necessariamente estendere, in questi bui tempi di “Porcellum”, anche a quelle forze che non sono rappresentate in Parlamento o nei vari consigli, comunali e/o regionali.
Rifondazione Comunista, in Italia come a Termoli, ha sempre rappresentato una voce ed un punto di riferimento per chi ha una idea diversa di società e di umanità. Così anche il circolo cittadino del PRC ha dato alloggio ad iniziative rivolte all’alternativa, in campo politico e culturale, sempre con la massima attenzione ai più deboli, ai diversi e agli emarginati. Fino ad ora….
La sede di Rifondazione Comunista a Termoli si è potuta mantenere grazie all’autofinanziamento da parte dei propri militanti e simpatizzanti. Tuttavia questo generoso sforzo, ad oggi, non risulta più sufficiente a garantire l’esistenza della sede. Siamo convinti sia necessaria l’esistenza e la presenza di uno spazio di aggregazione sociale e politica che in questi anni ha rappresentato un punto di discussione, confronto, elaborazione e pianificazione di iniziative.
Esso si è posto come baluardo di resistenza alle logiche gestionali di stampo clientelare e particolaristico che hanno devastato negli anni la nostra città e il nostro territorio. Peraltro, nel tempo, ulteriori organizzazioni e associazioni hanno trovato in essa un luogo aperto di confronto e di collaborazione.
Pertanto, affinché non cessi di vivere questo proficuo spazio plurale e aggregativo, invitiamo tutte le sensibilità, individuali e collettive, a sostenere questo progetto partecipando alle diverse iniziative di autofinanziamento che si stanno collettivamente mettendo a punto.
Il primo di questi appuntamenti è una cena sociale che si terrà sabato 7 settembre p.v. a partire dalle ore 20, ovviamente presso la sede di Rifondazione, sita in via XXIV maggio 51.
Facciamo appello alla più ampia partecipazione di tutti i compagni e simpatizzanti affinché questo spazio alternativo non chiuda e possa continuare ad accogliere le voci critiche e dunque necessarie.

Lettera/appello contro i blitz anti-migranti: siamo tutti complici e solidali!!

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.”

 

Siamo alle solite. Ancora una volta la repressione colpisce i più deboli della città. La sera di sabato 27 Luglio, a distanza di meno di una settimana da un episodio simile, è avvenuto l’ennesimo raid a danno di migranti che commerciavano sul corso principale di Termoli. (Questa volta vigili urbani, armati, non contenti di sequestrare le merci e metterli in fuga, si sono lanciati all’inseguimento tra i vicoli). Ogni estate periodicamente assistiamo alla persecuzione di persone e gruppi, la cui unica colpa è quella di cercare una possibilità di sopravvivenza all’interno di una società che esclude sempre le categorie più disagiate.

Dagli ambulanti in spiaggia a quelli per il corso, fino ai senzatetto nei giardinetti o alla stazione, “gli ultimi” vengono sempre percepiti dalla stampa, dalle istituzioni e da certa parte dell’opinione pubblica, come un pericolo, definiti “degrado”. Facile bersaglio, capro espiatorio per chi crede che il problema sia un giovane straniero che vende occhiali da sole per strada, e non un modello ingiusto di integrazione che costringe queste persone ai margini del sistema economico e sociale.

Il meccanismo è sempre lo stesso ed è quello che presiede al funzionamento delle democrazie della maggioranza: escludere ed etichettare il diverso, il sovversivo, il povero, il migrante appunto. In pratica assistiamo alla creazione fittizia del nemico esterno o interno per coagulare il maggior numero di persone intorno ad un senso chiuso di comunità, sviando così l’opinione pubblica dai nodi materiali che la crisi economica pone nella quotidianità delle nostre vite.

Invocare legalità davanti a queste situazioni significa solo agire con superficialità sulle conseguenze di un (non) problema, ignorandone le cause strutturali che ne sono all’origine. Qual è l’idea di città che vogliamo costruire? Una città aperta alle differenze che stimola processi positivi di accoglienza o una comunità spaventata e ignorante che ghettizza il diverso? Una città vivace e colorata, che si lascia arricchire e stimolare dal confronto con le altre culture o una comunità escludente e violenta che si arrocca nella cittadella fittizia di una falsa identità, magari costruita intorno al mito presunto della termolesità? In definitiva, una città aperta e solidale o una comunità chiusa e violenta?

Con questo comunicato intendiamo esprimere da un lato la nostra contrarietà ad ogni atteggiamento, istituzionale e non, di avversione e violenza nei confronti dell’altro, nelle sue molteplici sfaccettature. Dall’altro ci consideriamo complici e solidali dei migranti, e di quanti vivono sulla loro pelle le conseguenze di uno stato di cose ingiusto e discriminatorio. Invitiamo, nello stesso tempo, tutta quella parte di cittadinanza termolese, attiva e sensibile alla questione, a prendere apertamente posizione e a schierarsi in prima persona controogni gesto di violenza ed intimidazione al quale dovessero assistere nelle strade della nostra città.

 

Collettivo “i mazzemarille

per adesioni e contatti: imazzemarille@insicuri.net

facebook: collettivo “i mazzemarille”

 

Hanno aderito:

Osservatorio sulla repressione

Fondazione Lorenzo Milani ONLUS

Associazione Fa.C.E.D

Paolo Marinucci, consigliere comunale

Marcella Stumpo, insegnante

Officine e Laboratori permanenti del movimento Rivoluzione democratica

Partito della Rifondazione Comunista, Termoli

esagitata estate termolese